Introduzione all'attitudine biofilica nella relazione di aiuto e di cura.

Per non rischiare di stare seduti per ore, dentro un’aula, a leggere o a dire quanto sia importante per il benessere delle persone uscire all’aperto e muoversi, questa formazione è un impulso ad andare in natura e a muoversi davvero, giocando, esplorando, curiosando, scoprendo.

La natura offre esperienze indimenticabili e, farle con altri, significa consolidare una relazione con il legame del piacere, della gioia, del divertimento e del benessere, a patto, però, che ci sia qualcuno che sappia rendere queste esperienze significative e positive. 

Questo è il ruolo dell’educatore esperienziale outdoor che, grazie alla sua formazione, vibra con le corde della natura e con le leggi della vita, perché ha sviluppato un’attitudine ecologica, verso tutte le forme viventi, anche umane.

Coglie la rete del vivente dovunque, in un bosco come in un gruppo di persone, perché ha sviluppato una connessione che rende visibili le interrelazioni e sa facilitarle e aiutarne lo sviluppo. È anche, per così dire, un esperto dell’esperienza: sa vedere e sostenere l’esperienza stessa come processo di apprendimento e crescita. Perciò questo percorso è un invito alla formazione, a mettersi in gioco in prima persona poiché, per diventare un educatore esperienziale outdoor, non basta leggere, riflettere, capire e comportarsi di conseguenza: ci sono dei processi di trasformazione essenziali che possono avvenire solo attraverso l’esperienza diretta e col tempo.

Programma di Mentoring per l'outdoor education. 

(oltre 18 ore di videolezioni e pratiche attive)

In collaborazione con Raffaella Cataldo (Nature Rock); Chiara MIlazzo e Alessandro De Lucia (IC Pegli Genova - Progetto Fuoriclasse)


Christian Mancini

Sono un figlio, un fratello, un compagno. Oltre a questo sono un ecologo, educatore esperienziale ed esperto di biofilia. Lavoro dal 2011 nell'ambito della formazione esperienziale, la facilitazione dei gruppi di lavoro e nella consulenza per progetti di pedagogia in Natura. Intendo la formazione in natura come processo di trasformazione graduale da ego a eco, da individuo separato a parte consapevole della rete interdipendente della vita, da controllo a prendersi cura, da dominio a dialogo mutuo.

 

Ritengo determinante, in un progetto educativo all’aperto, costruire una cornice coerente, che offra questa opportunità di trasformazione a tutti coloro che partecipano, siano adulti o cuccioli, persone giovani o meno giovani, insegnanti-educatori, custodi e allievi.

 

Si impara a stare in natura stando in natura, allo stesso modo si impara a dialogare dialogando, ad esprimersi liberamente esprimendosi liberamente, a connettersi con se stessi connettendosi con se stessi. Gli operatori in un progetto educativo -insegnanti o educatori che siano- hanno il compito di riconoscere questi processi, valorizzarli, e custodire spazio e tempo affinché sia realmente possibile viverli per tutti. Il ruolo dell'adulto non è incentrato sul determinare un risultato atteso dal processo, bensì nel permettere il processo, il quale ha valore in quanto tale.

Raffaella Cataldo

Mi sento un'anima contemplativa. 

Attenta osservatrice, fin da bambina ho percepito prestissimo e con chiarezza, sulla mia pelle, che questa cultura in cui sono nata non è più capace di dare valore e spazio ai bisogni naturali della vita, imponendo ritmi e abitudini che costringono e soffocano la vitalità. Coloro che già allora mi parevano soffrire di più di questa incapacità culturale erano gli esseri selvatici e i bambini, cogliendo un collegamento sottile fra i due. 

Da questa percezione, è partita la mia dedizione al selvatico e all'infanzia, la ricerca che tuttora muove il mio percorso. 

Mi sono sempre sentita testimone di una sofferenza che sento nascere da ciò che chiamiamo progresso, una sofferenza inascoltata perché avviene nel recinto dorato di una civiltà che afferma di migliorare la qualità della vita. Osservando l'infanzia umana e la natura selvatica, non ho mai potuto nascondere a me stessa che questo tipo di progresso comporta la rinuncia di qualcosa di profondo e vitale. Una sofferenza sotterranea e invisibile, che comunemente viene considerata la normale condizione dell'esistenza. 

Ho sentito attrazione per tutte quelle persone che hanno osato e osano mettere onestamente in discussione ciò che culturalmente si ritiene “normale”, aprendo visioni più autentiche sulla vita: uomini e donne con o senza titoli, capaci di scelte coerenti con le leggi primarie, non della cultura attuale. L’incontro con loro è stato ed è fonte di crescita continua.

Progetto Fuoriclasse IC Pegli

Da settembre 2021 nella scuola primaria statale Ada Negri (Genova Pegli) apre una prima classe fortemente orientata alla didattica all'aperto. Chiara Milazzo e Alessandro de Lucia , insegnanti, ci raccontano il percorso fatto per arrivare a questo momento. Siamo camminatori, esploratori del quotidiano, capaci di attendere e guardare da punti di vista differenti. Solitamente, quando si cammina in montagna, si seguono sentieri cercando segnavia colorati; a volte capita di addentrarsi in nuovi percorsi e di doverli tracciare creando piccoli passaggi. Magari il sentiero esiste già: abbandonato o dimenticato, la Natura se l’è ripreso. Ecco, ci sentiamo un pò così: camminatori che desiderano sperimentare e cercare, sicuri di ritrovare tracce nascoste. Per iniziare un nuovo sentiero servono lunghi respiri, e piccoli passi pieni di energia. Abbiamo dedicato tempo a formazioni specifiche e approfondimenti didattico metodologici ed educativi; a scambi per creare sguardi e linguaggi comuni. Ora siamo pronti a iniziare questo viaggio, convinti che fare scuola in Natura possa sfamare la curiosità dei bambini, delle bambine e la nostra, garantendo il loro benessere e la loro felicità. Crediamo che il segreto stia nell’essere capaci di cambiare prospettiva, abbassare lo sguardo lasciandosi guidare da occhi ancora capaci di stupirsi: assecondando le curiosità emergenti del gruppo, ci metteremo in ascolto per proporre attività ludiche e percorsi che possano rispondere ai loro interessi. Siamo certi che in Natura ci siano tutti gli ingredienti per fare un’ottima proposta didattica, ludica ed educativa.

Curriculum della formazione


  Primi passi interiori
Available in giorni
giorni dopo l'iscrizione
  Modulo 1 - Apprendimento esperienziale e l'educazione in Natura
Available in giorni
giorni dopo l'iscrizione
  Modulo 2 - Biofilia e l'educazione in Natura
Available in giorni
giorni dopo l'iscrizione
  Modulo 3 - consapevolezza e connessione naturale (Nature awareness)
Available in giorni
giorni dopo l'iscrizione
  Modulo 4 - Educazione esperienziale a scuola
Available in giorni
giorni dopo l'iscrizione
Connessione naturale

Molti di noi sentono in modo istintivo che lo stare a contatto con la natura produce dei benefici immediati e le ricerche scinetifiche lo confermano ampiamente, dimostrando ad esempio che le persone più "connesse" con la natura riportano una maggiore soddisfazione nella vita, giovano di livelli più bassi di stress, ansia e depressione e in generale mostrano condizioni di benessere emotivo e mentale maggiori a confronto di chi non frequenta regolarmente gli ambienti naturali.

La connessione con la natura richiede una vera e propria sintonizzazione con l'ambiente circostante e l'osservazione di ciò che accade intorno a noi attraverso tutti i sensi: vista, udito, olfatto, tatto e persino gusto. Non occorre necessariamente muoversi, anzi, più si va piano, meglio si tende a connettersi.

Didattica all'aperto

Come ha ampiamente dimostrato Piaget, l'intelligenza del bambino è senso-motoria, ed è quindi senso-motoria la radice del pensiero operatorio e poi formale che va sviluppandosi man mano che l'individuo cresce. In altre parole, le percezioni sensoriali e le azioni concrete, con il movimento corporeo, sono le fondamenta dello sviluppo dell'intelligenza e del pensiero. In termini concreti, questo significa che più un bambino nell'infanzia può agire attraverso il proprio corpo, più il suo pensiero sarà in grado di sviluppare capacità logico formali nel futuro. Il percorso vuole fornire proposte didattiche interdisciplinari spendibili in verticalità o nel proprio ordine capaci di implementare il proprio modo di vivere e fare scuola, integrando esperienze e pratiche in altri contesti educativi.






Mentoring in Natura

Il mentoring è un'esperienza dinamica e a multi livelli in cui il mentore facilita un percorso di ricerca per lo studente. Esso è facilitato e incoraggiato a migliorare e a crescere sempre. Il mentoring è un'esplorazione di sé con l'aiuto di una guida. L'approccio è che lo studente persegua ciò che lo appassiona e che sia il protagonista del proprio percorso di scoperta, insomma facilitarlo all'essere autonomo. E quando lo fa, emerge il genio e la scoperta dei suoi doni migliori, perché ha un desiderio ardente di conoscere e imparare. Quando il mentoring è in atto, il mentore aiuta lo studente a sviluppare la fiducia in se stesso e a mantenere viva la curiosità. Più e più volte il mentore accompagna lo studente a incontrare i suoi limiti proprio per imparare a superare la zona di comfort.

L'investimento in denaro per acquistare questo percorso è:

Scrivici la tua opinione

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Nell’offrire questa proposta ci muove il desiderio di maggiore qualità, dando valore al “prendersi tempo” non solo per la formazione, ma anche per se stessi. Una formazione in cui si ha il tempo di arrivare completamente nelle attività proposte.


Il percorso è ideato per rallentare e gradualmente fermarsi per sentire e percepire i dettagli di ciò che vive dentro e fuori di noi, senza scappare velocemente verso la ruotine quotidiana. Vogliamo dare spazio al valore aggiunto della nostra formazione, che non vuole essere informativa bensì trasformativa, dedicata al dentro non solo al fuori, alla connessione e non solo all'acquisizione, all'esserci e non al solo pensare di esserci.


Insomma, invitiamo ad assaporare la formazione anziché addentarla voracemente fra una corsa e l'altra di un modus vivendi frettoloso e adrenalinico. Cercando così coerenza con il linguaggio della natura e del vivente, che è linguaggio di silenzi, spazi vuoti, pause, vibrazioni, nella dimensione del tempo che ci vuole. 


“Il lavoro principale di un facilitatore si svolge in silenzio, e a un occhio inesperto può sembrare che il facilitatore non stia facendo nulla. Anche in natura non possiamo sempre osservare i processi che si dispiegano continuamente. La vita è trasformazione, affidarsi alla natura è affidarsi al processo.”

Aiutaci a migliorare l'esperienza

Il presente lavoro è una prima edizione e ti chiediamo di segnalarci ciò che risale alla tua attenzione. Grazie per collaborare con noi al continuo miglioramento e per facilitare un'esperienza futura migliore per tutti.

Christian e il team di Casa Elementare e Nature Rock